Il Cammino Jacopeo d'Anaunia ha dato lo spunto per pubblicare una Guida (3^ edizione, 2019) con lo scopo di accompagnare il pellegrino lungo le tappe che si sviluppano in Val di Non. Qui sotto viene riproposta la presentazione della Guida, scritta dal presidente dell'associazione Carlo Paolazzi. Nella guida sono inserite cartine Kompass con il dettaglio del cammino e di tutti i punti d'interesse che il pellegrino può incontrare (può essere acquistata in molte cartolerie e librerie, per informazioni si può scrivere a info@santiagoanaunia.it).
La Val di Non vista con gli occhi del pellegrino di un tempo. Ammirare, passo dopo passo, le bellezze della valle: Arte, storia, fede, cultura e panorami stupendi. Salendo la valle dell’Adige, poco dopo Trento, si apre sulla sinistra, un’ampia vallata: La valle di Non. La sua posizione strategica derivante dalla possibilità di collegamenti rapidi con la valle dell’Adige, la Val Venosta, il lago di Garda e la Valle del Chiese ne ha favorito l’insediamento umano fin da tempi antichissimi.
Qui è sorta la civiltà “Fritzen/Sanzeno” e sono nati numerosi villaggi celtici. I romani vi fondarono floride colonie e l’epoca medioevale l’ha arricchita di numerosi castelli e di santuari. La Val di Non è dunque ricca di storia e tradizioni, di strade e sentieri percorsi da commercianti, eserciti e pellegrini per raggiungere i ricchi mercati o le frontiere dell’impero o, con devozione, luoghi sacri ad invocare grazia e perdono. Alcuni luoghi sacri erano méta di pellegrinaggio per chiedere al Signore la pioggia per i campi nei periodi di siccità (da Lauregno a Bresimo); altri erano posti di accoglienza per i pellegrini in transito (il Castello “La Santa” di Cunevo gestito dai Templari o la Chiesetta di S. Bartolomeo di Romeno con annesso ospizio per i viandanti); altri ancora luoghi di eremitaggio (colle di S. Emerenziana alle porte della Val di Tovel a Tuenno e Santuario di San Romedio). La valle è inoltre particolarmente ricca di castelli, di case nobiliari ed in genere di siti di particolare interesse storico/archeologico. La guida “Cammino Jacopeo d’Anaunia” vuole offrire la possibilità di conoscere questo grande patrimonio collegando i diversi luoghi con un percorso a piedi da farsi, zaino in spalla, in stile “pellegrino”.
È nostra convinzione che l’andare a piedi, o comunque non in macchina, favorisca un diverso e più proficuo approccio con il territorio e possa essere un contributo, localmente significativo, per la promozione di un turismo durevole e sostenibile. Data la vastità del territorio delle Valli del Noce, la complessità della struttura dei centri abitati e gli obiettivi propri della guida, moltissimi luoghi di grande interesse non sono stati toccati. Ringrazio sentitamente tutti i soci dell’Associazione che, a vario titolo, hanno lavorato al progetto. Ringrazio la Provincia Autonoma di Trento e specificatamente l’Assessore alla Cultura dott. Franco Panizza per la pubblicazione. Ringrazio il BIM per il finanziamento della segnaletica che sarà sistemata lungo il percorso, il Comprensorio ed i Comuni per la collaborazione all’individuazione dei percorsi migliori, alla posizione della segnaletica e l’impegno al mantenimento del Cammino.
Carlo Paolazzi- Primo Presidente dell’Associazione Anaune Amici del Cammino di Santiago